Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-1, 1568.djvu/195

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il quale è morto, non è molto, in Francia. E così, dato fine al cortile di quella banda, parendogli il prezzo poco e l’onore troppo, si risolvé licenziare il rimanente dell’opera, quantunque il frate molto se ne dolesse, ma per l’obbligo fatto non volle disobligarlo, se Andrea non gli promisse prima fare due altre storie a suo commodo piacimento e crescendogli il frate il prezzo, e così furono d’accordo. Per queste opere venuto Andrea in maggior cognizione, gli furono allogati molti quadri et opere d’importanza, e fra l’altre dal generale de’ monaci di Vallombrosa, per il monasterio di San Salvi, fuor della porta alla Croce nel refettorio, l’arco d’una volta e la facciata, per farvi un Cenacolo. Nella quale volta fece in quattro tondi quattro figure: San Benedetto, San Giovanni Gualberto, San Salvi vescovo e San Bernardo degl’Uberti di Firenze loro frate e cardinale; e nel mezzo fece un tondo dentrovi tre faccie, che sono una medesima, per la Trinità, e fu questa opera, per cosa in fresco, molto ben lavorata e per ciò tenuto Andrea quello che egli era veramente nella pittura. Laonde per ordine di Baccio d’Agnolo gli fu dato a fare in fresco allo sdrucciolo d’Or San Michele, che va in Mercato Nuovo, in un biscanto, quella Nunziata di maniera minuta, che ancor vi si vede, la quale non gli fu molto lodata e ciò poté essere perché Andrea, il quale faceva bene senza affaticarsi o sforzare la natura, volle, come si crede, in questa opera sforzarsi e farla con troppo studio. Fra i molti quadri, che poi fece per Fiorenza, de’ quali tutti sarei troppo lungo a volere ragionare, dirò che fra i più segnalati si può anoverare quello che oggi è in camera di Baccio Barbadori, nel quale è una Nostra Donna intera con un Putto in collo e Santa Anna e San Giuseppo, lavorati di bella maniera e tenuti carissimi da Baccio. Uno ne fece similmente molto lodevole, che è oggi appresso Lorenzo di Domenico Borghini, et un altro a Lionardo del Giocondo d’una Nostra Donna, che al presente è posseduto da Piero suo figliuolo. A Carlo Ginori ne fece due non molto grandi, che poi furono comperi dal Magnifico Ottaviano de’ Medici, de’ quali oggi n’è uno nella sua bellissima villa di Campi, e l’altro ha in camera, con molte altre pitture moderne fatte da eccellentissimi maestri, il signor Bernardetto, degno figliuolo di tanto padre, il quale come onora e stima l’opere de’ famosi artefici, così è in tutte l’azzioni veramente magnifico e generoso signore. Aveva in questo mentre il frate de’ Servi allogato al Francia Bigio una delle storie del sopradetto cortile, ma egli non aveva anco finito di fare la turata, quando Andrea, insospettito perché gli pareva che il Francia in maneggiare i colori a fresco fusse di sé più pratico e spedito maestro, fece, quasi per gara, i cartoni delle due storie, per mettergli in opera nel canto fra la porta del fianco di San Bastiano e la porta minore, che del cortile entra nella Nunziata; e fatto i cartoni, si mise a lavorare in fresco e fece nella prima la Natività di Nostra Donna, con un componimento di figure benissimo misurate et accommodate con grazia in una camera, dove alcune donne, come amiche e parenti, essendo venute a visitarla, sono intorno alla donna di parto, vestite di quegli abiti che in quel tempo si usavano, et alcune altre manco manco nobili, standosi intorno al fuoco, lavano la puttina pur allor nata, mentre alcune altre fanno le fascie et altri così fatti servigi; e fra gl’altri vi è un fanciullo che si scalda a quel fuoco, molto vivace, et un vecchio che si riposa sopra un lettuccio,