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dal male della pietra, rendé l’anima a Dio d’anni cinquantadue. Dolse molto la sua morte per essere stato uomo da bene e perché molto piaceva la sua maniera, facendo l’arie pietose et in quel modo che piacciono a coloro che senza dilettarsi della fatiche dell’arte e di certe bravure, amano e cose oneste, facili, dolci e graziose. Fu aperto dopo la morte, e trovatogli tre pietre grosse ciascuna quanto un uovo, le quali non volle mai acconsentire che se gli cavassino, né udirne ragionar mentre che visse.

FINE DELLA VITA DI GIOVANNI ANTONIO SOGLIANI, PITTOR FIORENTINO