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de’ giganti fatta a Genova, otto storie di San Piero, tratte degli atti degli Apostoli, le quali fece in disegno perché ne fusse ricamato per papa Paolo Terzo un piviale; e molte altre cose, che si conoscono alla maniera. Si servì Perino di molti giovani et insegnò le cose dell’arte a molti discepoli; ma il migliore di tutti e quegli di cui egli si servì più che di tutti gli altri, fu Girolamo Siciolante da Sermoneta, del quale si ragionerà a suo luogo. Similmente fu suo discepolo Marcello Mantovano, il quale sotto di lui condusse in Castel Sant’Angelo, all’entrata, col disegno di Perino in una facciata una Nostra Donna con molti Santi a fresco, che fu opera molto bella; ma anco delle opere di costui si farà menzione altrove. Lasciò Perino molti disegni alla sua morte, e di sua mano e d’altri parimente, ma fra gli altri tutta la cappella di Michel Agnolo Buonarroti, disegnata di mano di Lionardo Cungi dal Borgo San Sepolcro, che era cosa eccellente. I quali tutti disegni, con altre cose, furono dagli eredi suoi venduti. E nel nostro libro sono molte carte fatte da lui di penna, che sono molto belle.

IL FINE DELLA VITA DI PERINO DEL VAGA, PITTORE FIORENTINO E DEL PRIMO VOLUME DELLA TERZA PARTE