Pagina:Vasco - Della moneta, 1788.djvu/124

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nete d’oro enormemente calanti, dubito che non abbia molto influito a promoverne l’abrasione. Come si dice in proverbio, che il giuocatore comincia da essere frodato, e termina con essere frodatore, così io non sarei lontano da credere che molti giuocatori di professione s’occupino assaissimo di questo negozio. Ma questo è forse il minor male prodotto dal giuoco, e non è qui il luogo di discorrerne: dirò solo per quanto spetta a conservare alle monete i loro giusti valori, che non essendo ricevute dal Principe in pagamento de’ tributi le monete d’oro calanti oltre la quantità tollerata, e non essendo costretto alcuno a riceverle in isconto del suo credito, correranno esse in commercio con una diminuzione di prezzo relativa al calo, e non vi sarà in ciò male alcuno. La tolleranza d’un grano per ogni Zecchino non sembra irragionevole nè pericolosa, perchè non arriva al due per cento, provvede per lunghissimo tempo a conservare nel medesimo valore le monete d’oro: valore bensì che si va insensibilmente scemando, ma di quantità così piccola a non meritare una riforma, nè le attenzioni del Governo. Il perfetto, l’esatto non si dà in natura, e negli affari economici, più che nei fisici, non si può calcolare che per approssimazione. Quando però le nazionali mo-


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