Pagina:Vasco - Della moneta, 1788.djvu/33

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nione in un popolo, che attrae la maggior copia dell’oro Europeo, per dare allo Zecchino Veneto un reale valore oltre a quello del Fiorentino, in quella guisa che è maggiore il valore d’una stoffa di moda a quel d’un’antica, quantunque la prima contenga meno materia e meno fattura. Ora questi calcoli intorno ai reciproci reali valori delle monete, sono impossibili a farsi esattamente dal Principe, perchè ne sono troppo incerti i dati ed equivoci; ma si fanno quasi all’insaputa dalla piazza di commercio, ove si accresce o scema per unanime tacito consenso dei negozianti il valore d’ogni genere e d’ogni moneta, a proporzione della maggiore o minore ricerca. Ma dato ancora che potesse riescire al Principe un calcolo esatto dei reali valori di tutte le monete, l’incostanza necessaria di questi valori forzerebbe il Principe a mutar di sovente la sua tariffa, il che renderebbe troppo incostanti i valori numerarj delle monete.



CAP.

    ziano, quando fu mandato a saggiarsi colà l’uno e l’altro sformato a non potersi più riconoscere, così vorrei, che si dessero ai filatori, e battitori d’oro due paste, una di Zecchino Fiorentino, l’altra di Veneziano, e con replicati sperimenti si assicurasse qual sia l’oro più duttile. Quel che abbiamo di certo in questa materia si è, che l’arte dei saggiatori non è ancora ridotta a quella perfezione, che si vorrebbe per togliere i minimi scrupoli.