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Pagina:Vasco - Della moneta, 1788.djvu/60

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CAP. XI.

Delle leggi, che vietano la fusione delle Monete.


L

E monete servono agli usi degli uomini pel metallo onde sono composte, di cui possono far vasellami ed ogn’altro artefatto, e pella forma a cui sono ridotte, mercè della quale rappresentano tutti i generi in commercio. Il valore adunque della moneta risulta dal valor del metallo, e da quello del conio. Ma se le monete non si potessero dagli artefici rifondere, restando allora inutili agli usi fabrili, perderebbero tutto il valore metallico, che vuol dire la principal parte del loro valore. Fingiamo, che la Zecca avesse un segreto per cui le monete dopo esser coniate perdessero ogni fusibilità e duttibilità, chiara cosa è, che divenute inutili agli usi fabrili perderebbero tutto il loro valore metallico, e diverrebbero simili alle monete di carta, cioè confessioni di debito, e non soddisfazione o pegno del medesimo. Per buona sorte le leggi con cui si vieta la fusione delle monete non hanno alcuna forza fisica sopra le medesime, onde restando tuttavia fusibili, a dispetto della legge, le monete sempre si fondono, quando gli Artefici


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