Pagina:Vasco - Della moneta, 1788.djvu/71

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alimento (più o meno abbondante secondo la qualità dell’arte) entra in parte nella spesa della fabbricazione, come in tutti i generi, così ancora nelle monete. Lo stipendio che si dà agli Operaj della Zecca, agl’Ispettori, ai Direttori, e perfino ai Ministri regolatori non vien’egli calcolato nella spesa della Zecca? Questo è pur quello che corrisponde al profitto dei fabbricatori di qualunque merce. Cosa dunque vi deve ancora avanzare nelle monete a profitto del Principe? Forse l’interesse del capitale impiegato nella compra delle materie e nelle spese della fabbricazione, come avrebbe profitto un capitalista che dasse ad interesse una somma ad un fabbricatore? Sia pure così. Ma allora non ha più fatto guadagno alcuno il Principe sulle monete; ha messo a frutto il suo capitale in questo negozio, come lo avrebbe potuto mettere in fondi, in imprestiti, in qualunque altra guisa; talchè se il Principe non avesse avuto quel capitale alle mani, ma lo avesse dovuto prendere ad usura, gli annui interessi avrebbero assorbito tutto il di lui guadagno. Dunque non è la Zecca un articolo di nuova rendita al Principe, ma tutto al più può essere uno dei modi d’impiegare con profitto un capitale ozioso. Non può nemmeno aver profitto il Principe per essere il fabbricatore e distributore


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