Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/19

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relazione di alvise contarini 13

conoscer molto ben a quant’onor, reputazion o sicurezza che puoi tornar l’amicizia e la benevolenza di questo Stado, e per conseguenza dovendo lui aver buon animo verso d’essa. Nelle parole veramente ed in ogni demostrazione esterior si mostra affezionatissimo a quest’eccellentissimo dominio, ed ha usato a me in particolar, come rappresentante suo. in questa occasion tutti quei termini d’accoglienza e d’onor che si potevano desiderar, avendomi mandato ad incontrare da due de’ primi e rimandati, avendomi ricevuto con parole affettuosissime i suoi vecchi e, fra significazion d’una figliai riverenza verso Vostra Serenitá e Vostre Eccellenze, le qual chiama tutti suoi padri, avendomi accarezzato con ogni sorte di favori ed intertenimenti: con farmi metter all’ordine un de’ principali palazzi de’ ferraresi, col mandarmi il piatto di molte cose, però ordinarie e piú necessarie, col farmi tener di continuo compagnia dai primi delli suoi, e finalmente col venirmi a visitar alla mia stanza, si come ho significato alla Serenitá Vostra; il qual atto è stato tanto piú stimato quanto che l’ha fama d’esser molto altiero. E non solamente ha usato verso di me, rappresentante della Serenitá Vostra, queste demostrazioni; ma verso tutti li nostri gentiluomini, che molti se ne trovavano in Ferrara, ha usato ogni sorte di cortesia e di favori, avendo dato ordini alli suoi alabardieri ed altri, che avevano carico delle porte, che li nostri fussero lasciati intrar non solamente a tutte le feste e trattenimenti publici, ma in tutte le stanze del palazzo e nelle piú secrete camere; di modo che li molti gentiluomini forastieri e li ferraresi medesimi, per aver modo d’intrar, dicevano molte volte ai lanzi d’esser gentiluomini veneziani. E certo in questa parte non si poteva desiderare piú di quel che s’ha avuto. E questo è quanto m’occorre dir della persona del signor duca.

La sposa veramente, ch’è la duchessa, è d’anni 26, essendo nata del 1539 l’undecima in ordine delli 15 figliuoli fra maschi e femine ch’ebbe l’imperator Ferdinando. Ha nome Barbara, è piú tosto brutta che bella, perché è picciola, magra, pallida ed ha il labbro di sotto piegado in fuori, il quale è cosa natural e ordinaria di quei di casa d’Austria. Ma quanto son minori