Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/24

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18 ferrara


Ora dunque, essendosi col principio di questi disegni e con questi negozi terminati tutti gli apparecchi e segni di nozze, per l’occasion de’ quali io era stato mandato dalla Serenitá Vostra, mi parse di prender combiado da Sua Eccellenza e da Sua Altezza, si come feci, cercando di lasciare nell’uno e nell’altra impressa opinion che la Serenitá Vostra li amava come carissimi ed onestissimi figlioli: quel signor duca per esser di quella casa e di quel Stado che aveva per ereditá l’amor e la benevolenza di Vostra Serenitá, Sua Altezza per esser sorella della Maestá cesarea, alla quale era portata grandissima reverenza da questo eccellentissimo dominio, e per esser consorte d’un carissimo suo figliolo, come era il signor duca; diffondendomi nelle laudi dell’uno e dell’altro e cercando di farli conoscere che, cosí come le loro onorate condizioni li facevano degni di laude e di gloria appresso ognuno, cosí li facevano dignissimi dell’amor della Serenitá Vostra, la quale altrettanto li amava e li stimava per questa causa, quanto lo faceva per aver quelle altrettante cause d’amore e di cognizione con loro.

E perché, oltre l’offizio d’intervenire alle nozze di quel signor duca, piacque all’Eccellenze Vostre di commettermi che procurassi con Sua Eccellenza che fusse deputado un giorno fermo, nel quale i giudici eletti nella causa dell’Abbadia con li conti Contrari si ritrovassero sopra il luogo per dar fine a quella differenza, essendo conveniente che ormai quella causa, che è veramente di molt’importanza, dopo tanto tempo sia esaminata, ho ricercato con la maggior diligenza che ho potuto, ed ho concluso che il termine fermo sia per gli 8 del mese che vien, si come ho riverentemente significato per mie lettere all’Eccellenze Vostre. Il qual termine m’è parso al presente che si potesse avere, essendo allora cosí vicine le feste e dovendosi far intender al magnifico signor cavalier Chizuola, giudice eletto per la parte della Serenitá Vostra, il quale si ritrova in Brescia, per dargli tempo di venir. In questo proposito, ragionando con l’eccellentissimo monsignor Paulo Lion, consiglier di Sua Eccellenza, mi fu detto da lui molte cose, per le qual mi parse comprender che i conti Contrari ed anco il signor duca avevan