Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/153

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relazione di gioanni da mulla 147

che è tanto necessario per la sua casa e cosí aspettato da’ suoi sudditi, della sua discendenza; si assicurarebbe da ogni molestia che potesse da’ spagnuoli ricever da novo per occasione della principina, perché sarebbe lei giá in governo ed appresso la madre; si levarebbe ogni gelosia di Savoia; la cerimonia delle sue nozze, per esser l’infanta vedova, non si ricercherebbe cosí solenne ed in conseguenza non tanto dispendiosa; e, potendosi fare li matrimoni reciprochi, collocare anco degnamente la principessa Leonora sua sorella, maritandola nel principe di Piemonte; ed infine non averebbono spagnuoli poi manco occasione di dolersi di lui in questo fatto, con quali potrebbe addur sempre per sua diffesa di aver fatto cosa, a cui da quella corona è stato tante volte non solo confortato, ma commandato ancora. E, se bene in Spagna non hanno mai sentito né sentiranno bene una vera e finale composizione fra questi principi, né meno li matrimoni reciprochi, è però anco vero che, o non credendo essi che cosí facilmente potesse venir il caso, o non pensando che Savoia potesse avere inclinazione a una principessa di Mantova per il principe suo figliuolo, sia come si voglia, a Mantova non glieli hanno mai proibiti, in modo che, se ben ne ricevesse disgusto, non potrebbono con ragione farne querella col duca.

Savoia medesimamente si cavarebbe de’ disturbi e de’ pericoli, che potrebbe alla fine un giorno tirarsi addosso con tante novitá; si liberarebbe dal peso della figliuola, che, non maritandosi in Mantova, convenirá restarli sempre in casa; e maritarebbe anco bene il principe suo figliuolo, essendole di giá svanite le speranze di accasarlo con una figlia di re, godendo il frutto della gloria che si è acquistata nelle ultime importantissime occasioni con Spagna; e con ciò resterebbono anco impediti i dissegni altrui e sollevata una volta questa sin qua pur troppo perturbata provincia.

Ma mi pare di veder questi principi tanto lontani dall’effettuazione di un cosí gran bene, che riescono questi concetti piú tosto desiderabili che da poterne sperare alcuna buona riuscita. Perché Savoia pretende nel Monferrato quelle gran cose che