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relazione di gioanni da mulla |
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esse conosciute tali e cosí essorbitanti, che chiaramente s’averebbe
compreso esser verissimo quello che diceva l’Altezza Sua
della poca inclinazione di quel principe al bene ed alla quiete.
Perché, se ben non è dubio che li reciprochi matrimoni sarebbono
piú propri e piú efficaci per levar le difficultá per sempre
e stringer in piú tenace maniera gli animi di questi principi
in amore e congionzione, tuttavia nelle cose gravi e difficili è
anco assai l’arrivar alla mediocritá ed il manco male alle volte
sottentra in luogo del bene, ed io credo certo che ’l solo dell’infanta
fosse per aver piú facile componimento e piú felice
fine, come quello che, avendo manco contrari e difficultá, anzi
essendo aiutato dall’interesse di ognuno di questi principi, potrebbe
anco esser il vero mezo di colpir poi nel segno bramato
di una vera riconciliazione di queste case. Perché prima il signor
duca di Mantova ha, per quanto si dice, particolar inclinazione
all’infanta; lei medesimamente pur si ragiona che desideri queste
nozze, e con ragione, conoscendo ben lei che, non maritandosi
in Mantova, corre manifesto rischio di dover restar sempre in
una vita ed abito vedovile; il desiderio di star appresso la
figliuola bisogna credere essere in lei ardentissimo; li populi
di Mantova la desiderano e bramano sopra modo; il signor duca
ha gran parte e quasi tutta la dotte giá nelle mani, che non
l’ha mai restituita: onde pare che poco ci restarebbe per ridur
questa pratica a conclusione. Ma, mentre si tratta di far tutti
doi li matrimoni, e che Savoia pretende maggior dotte per il
principe suo figliuolo di quello che vogli dare all’infanta vedova,
e che vuole l’assignamento di essa dotte in tanti Stati, e
che all’incontro Mantova non voglia e non possa per interesse
suo gravissimo a ciò assentire, come apertamente mi disse piú
volte non poter fare, la conclusione del negozio e d’ogni bene
si va allontanando e si riduce a termini intricatissimi, per non
dir disperati; ed il pessimo de’ mali è che non solo non si è introdotta
sin qua pratica alcuna di accommodamento, ma si fanno
delle novitá da ogni parte, s’infestano i sudditi e si travagliano
i confini, Mantova non rimette i beni a’ ribelli, Savoia trattiene
quelli de’ sudditi monferrini che ne hanno in Piemonte, leva