Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. II, 1913 – BEIC 1905390.djvu/35

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e conte Federico Bonromeo, el conte Troilo Rosso, li fioli che fu del conte Francesco Torello, don Zuan Iacomo Rusca, el marchese Obicino Cassio ed el conte Torniello, e molti altri. Milanesi voriano aver uno duca, azò li offici remanisseno in loro e che potesseno nutrir li fioli sui a la corte de uno duca italiano; ma questo è verissimo: che, dovendo aver oltramontani, affirmano che francesi sono megliori de li altri, adducendo molte evidente ragione; e questo ho inteso da li maior ducheschi. È opinion de molti che a la fine Milano si fará canton de’ sguizari, tolendo la protezion sua, li quali hano l’ochio a Como; ed a la prima mutazione sguizari salterano in Como e, come mettino el piede, sera diffidi cosa cazarli, e serano sempre su le porte de Milano. Sguizari sugano ben el danaro, ma se contentano de poco; e, quando era el duca Maximilian in Stato, sguizari davano poca graveza; ma el viceré e spagnoli, necnon messer Andrea da Borgo e alemani davano maior strete de trazer el danaro. Sguizari diavi lo meritorono, perché feceno due giornate a Novara ed a Marignan e pérsino molta gente; poi sguizari fano iustizia e ne lo allogiar si portano benissimo a comparazion degli altri. Concludo e replico che, expulsi francesi e barbari de Italia, facilmente Milano potria farse canton de’ sguizari. De questo se potrá far meglior iudicio con el tempo ed occasione succederano.