Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte I, 1916 – BEIC 1905987.djvu/162

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rendersi piú che può confidentissimo di Sua cattolica Maestá, accioché con la istessa confidenza li rilassi piú facilmente le fortezze del Stato di Siena, per uscir di una cosí continua servitú, che li par lo tenghi tanto obligato e ristretto a far in ogni tempo e in ogni occasione tutto quello che in servizio di detto re fosse ricercato di fare; che però, dubioso delli successi delle cose, sta sempre con ansietá d’animo, parendogli di non poter respirar, anzi parendogli, come si suol d.re, di aver un pitter sopra la gola, perfino che non si veda patrone assoluto del Stato di Siena. E, per sollicitar un tanto effetto, di cosí gran importanza per la quiete dell’animo suo, e per meglio fermar e stabilir le cose sue, aspirava, e piú che mai aspira, al parentado della regina di Portogallo, e vi usa ogni mezo ed ogni artificio possibile, tenendo per fermo che una tanta regina e cosí piena di tesori gli apportarla non solamente la reintegrazione delle fortezze, ma ogni superioritá delle cose maritime, da lui tanto desiderate, e finalmente la total fei mezza della sua grandezza ed il stabilimento di tutta la sua intenzione in Italia. E, se ben le cose pareno ora in un certo modo lontane e di essere, si può dire, quasi contra mare, per le cose che sono andate attorno, è però tanto accorto e saputo, e cosí ricco di partito, e nel trattar e negoziar le cose è cosí destro e sa tanto, che si può sempre tenere che ’1 possi superar tutte le difficoltá: perché solo se vede di aver conseguito un Stato di Siena, che avea dell’impossibile, contra la ressoluta volontá del re cattolico e contra la ressoluzione del suo Consiglio, li par molto piú facile di conseguire una donna, quando dovesse ben rinunziar del tutto li Stati al figliolo per incoronarlo, ad imitazione di Carlo quinto, accioché questa regina se ne venghi assolutamente regina di Toscana. Ma qui è ben da dire una parola dell’arteficio usato per aver il Stato di Siena, ché per aver la regina mi fu detto che ’1 si serviva del medesimo artificio. Vedendo adunque il duca che papa Paolo quarto attendeva di aver tacitamente il Stato di Siena per Caraffi, e parendogli che ’1 re Filippo, per estinguer