Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte I, 1916 – BEIC 1905987.djvu/165

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continui offici per dimostrarsi divotissimo di quella corona, con la qual vuol tener bilanciate le cose sue in ogni occasione che li potesse occorrere, perché si vuol ridurre con questi mezi giudiziosi in grandissima opinione di tutti li prencipi, per farsi instrumento potente di tenerli amici e conseguentemente lontani dalle armi, di maniera che li prencipi d’Italia l’abbino da tener per prencipe di grandissima auttoritá. Con l’imperator tiene una osservanza infinita, e Sua Maestá cesarea li fa ogni dimostrazione per renderlo satisfatissimo, e ultimamente dichiarò in petizion sua la precedenza col duca di Ferrara (cosa che non avea voluto far prima); e questo perché vorria dargli per il primogenito una sua figliola, con confirmargli l’investitura di Siena. Ma il duca, che non vuole donna senza dote, né vuol altra investitura per conto di dote, a questo non pensa punto; ma però si va intertenendo con giudizio perfin che si risolva della sua intenzione: oltre che, ’1 si lascia intender che la sua investitura non ha bisogno d’altra confirmazione, perché, oltra che quella che la tiene per validissima, dice che tiene poi Siena per raggion di guerra, acquistata con le sue armi e con il suo danaro, e, quando pur ne dovesse esser spogliato, bisognaria restituirgli il danaro speso, come ho detto di sopra. Con li prencipi di Alemagna, e con gli elettori principalmente, si va intendendo il duca e con lettere e con messi e con doni ; perché, oltra che lo fa per potersi servire del li lor aiuti e favori in ogni suo bisogno, teme poi sempre di una correria de’ barbari e una innondazione di quella gente luterana in Italia; ché, non avendo altra mira che ’l principato e la corte romana, per distruggerla ed annichilarla, vuol tenere queste amicizie in Alemagna, si per poter giovare alla Sede apostolica, come per presservarsi sicuro in simili occasioni pericolosissime. Con la Chiesa tiene altri pensieri ed altri rispetti per la succession de’ papi, che sempre portano con sé nuovi umori e nuovi dissegni ed altre intenzioni; e però non pensa ad altro né altro procura con tutti li spiriti che d’aver sempre in quella Santa Sede un papa che li sia amico. Perché il maggior suo