Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte I, 1916 – BEIC 1905987.djvu/170

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per far guerra, volendo lui star in pace. E, mosso da questo, per voler assicurar le cose sue, voleva che don Alvaro, che tu fatto pregion nelle Gerbe, come uomo principale in questa lazione, ne fosse quello che attaccasse prattica d’accordo. Ma il duca di Fiorenza, presentendo questo, cominciò a biasimar questa opinione ed a mostrare la facilitá di rifar l’armata e di vincer eziandio; e tanto fece con il dir suo, con il qual vai assai, mostrando che, ritirandosi il re Filippo, lasciava tutta la cristianitá in preda, che alfin rimosse il parere di Sua cattolica Maestá. 11 qual duca vedeva bene che gli saria ritornato grandissimo danno, si perché le cose sue da mare bisogna che abbino spirito da quelle del re Filippo e che, levandosi la suspizione della guerra turchesca, veniva a restar il duca senza forma di poter far piú servizio buono e a star sempre poi in suspizione delle cose di Siena. Delle quali non si parleria tanto e di quelle non saria intrato in tanta suspizione, se ’l fusse stato nelli suoi primi termini quieti e bassi, senza far strepito o rumore : ché se, cosí come aveva cominciato, continuato avesse, veniva tacitamente, e senza che altri se n’accorgesse ponto, a quella maggior grandezza che da se Stesso s’avea giá pressuposto ; dalla qual nessun piú l’averia potuto ritirare. Ma, non potendo piú ritener le voglie del suo desiderio, spinto da favore che gli parrá d’aver conseguito dalla Serenitá Vostra e dal papa, che con la ressidenza insolita de’ suoi ministri l’aveva inalzato tanto, che come prencipe naturale aggionge «Dei gratta» ai suoi titoli, e’ si vòlse mostrare al mondo con quella maggior grandezza che si possa desiderar o vedere, e come trionfante vòlse intrar in Roma, dal papa e da tutta la corte romana onorato e riverito non come duca né re, ma come imperatore (cosa in solita e non mai piú vista); e con l’andata secreta, che non si seppe mai se non nel dar della tromba, essendo gli apparecchi fatti per l’intrata di Siena e con l’andar nel cuor dell’inverno, pensò di espedirsi in pochi giorni, prima che la sua andata si risapesse. Ma il dissegno di prima, di voler far questo convento in Bologna, ché durò per tanti giorni questa voce, fece aprir i sentimenti a tutti i prencipi; e, sospettando Filippo di qualche