Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte I, 1916 – BEIC 1905987.djvu/216

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nella mercanzia, il valore nell’armi, l’ingegno nelle lettere di molti d essi. Da questa medema benignitá è favorito anco questo paese nella fertilitá, potendosi chiamar tutto insieme molto abbondante di tutte le cose; imperoché, quanto mancamento ha quello di Fiorenza di Tormenti, essendo però abbondantissimo di vini, carnaggi ed altre cose necessarie, altretanla copia ne ha quello di Siena per la fertilitá delle sue maremme, che non cedono punto a quelle di Puglia, di modo che non solo supplisce al bisogno di Fiorenza, ma ne comparte anco con i genovesi, lucchesi ed altri circumvicini. Di maniera che per la fertilitá del paese e per l’industria degli abitanti distribuisce questa provincia molte delle cose sue a’ forastieri, avendo poco bisogno delle robbe d’altri. Per queste raggioni la ricchezza de’ particolari in Fiorenza è degna di molta considerazione, la qual, essendo o d’industria o d’entrate, cosí come le ricchezze delle rendite sogliono esser molte nel paese fertile e grasso e poche quelle d’industria e traffichi, recevcndosi molta utilitá con poca fatica, e all’incontro ove il paese è meno abbondante sogliono fiorire Parti e le mercanzie; cosí nello Stato di Siena que li che vi abitano sono molto ricchi di rendite e usano poco la mercanzia e sono meno ricchi, se ben ricchi sono per le rendite loro; ma in quello di Fiorenza sono di gran ricchi per li traffichi e per l’industria, essendo quella cittá piena d’artelici d’ogni sorte e delli piú nobili e principali essercizi, faticandosi in essa con molta diligenza buona quantitá di tapezzarie di tutte le sorti, di lana e di seta e d’oro, che non hanno punto d’invidia a quelle di Fiandra. Si lavora medesimamente di panni d’oro con molta vaghezza, ma principalmente abbonda di quelli ch’essercitano l’arte della seta e della lana, le quali sono usate da’ piú nobili e ricchi di quella cittá, con onore ed utile loro e di tutto il popolo, compartendosi questi lavori non solo a quello Stato, ma anco all’Italia tutta ed a parte del restante dell’Europa, e, per quanto m’ ha detto di sua bocca il granduca, sino all’Indie, ove quelli, che vi conducono le rasce fiorentine, vi guadagnano piú di 50