Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte I, 1916 – BEIC 1905987.djvu/46

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furono, fin al tempo di Enrico IV imperatore, che fu del 1080, nel qual tempo la vendicò la sua libertá. Ma fin al 1250. per quanto altri scrivono, la fu sempre raccommandata e quasi mezza subietta a chi avea piú poter in Italia, e se governò sotto diverse forme e modi: prima furono sotto il guberno delli consuli, delli quali avevano uno per ogni quartiere. E del 1215 la cittá di Fiorenza prese la infezion della peste conimene d’Italia, che fu la fazion guelfa e gibellina, la quale fu introdotta primutn in Toscana da Federico II imperatore, come scrive Biondo, e (questo sia detto a consolazione delle Signorie Vostre), si come scrive Tolomeo lucchese : «quoti haec nomina Germanica Guelp ho rum et Gibellinurum fuerunt prua un audita Pistoni, quae paulo post totani Italiam, praeter unicam urbem Venetam, infece re *. Da queste fazioni la cittá di Fiorenza fu molto vessata e per molti anni; ché ora erano espulsi li guelfi ed ora li gibellini. Li quali espulsi, prima fiorentini crearono 12 anziani, che gubernarono la cittá. Da poi, ritornati li gibellini. duce Farinata de Uberti, uomo grande e de massima autoritá, cacciarono fuora della cittá li guelfi, li quali se conferirono a Siena. E da poi, avendo tutti gli altri abbandonato Fiorenza, se conferirono a Bologna ed a Lucca, dove travagliarono assai, e (u del 1260. E tentando di ritornare, fu trattato ad Empoli, luoco in Toscana, dove se ragunarono gli oratori delle cittá di Toscana, le quali el forzo sono gibelline, consultarono con li gibellini che erano in Fiorenza di ruinare la cittá di Fiorenza, parendoli che, se non era ruinata, non era modo di poterla tenere che guelfi non vi entrassero; e solo Farinata de Uberti, fu di opinione contraria, e con l’autoritá sua operò che non la se rumasse. Dopo la guerra di Carlo d’Anzò di Francia, fratello di sant’Alvisio (chiamato da Urbano pontefice contro Federico II imperatore e re di Napoli, persecutor della Chiesia, e, essendo morto F’ederico, contra Manfredi suo figliuolo naturale, che successe nel Regno overo l’occupò), nella quale intervennero li guelfi in favor di Carlo, con la qual vittoria reintrórno in Fiorenza, furono eletti 36 cittadini ex utraque factione al guberno della cittá. Del 1265, la plebe fece mozione contra li nobili, e, espulsi li