Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte II, 1916 – BEIC 1906568.djvu/199

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debolezza del mio ingegno e delle mie forze nel buon servizio di questa serenissima republica. Alla quale faccio allesso per sempre devoto e riverente olocausto c sacrifizio di cadaun mio pensiero e volontá; avendo anco appresentato a’ piecii di Vostra Serenitá quel dono, che al mio partir di Fiorenza ha voluto farmi il signor granduca con il mezo del signor cavaliere Vinta, con parole piú proprie della sua benignitá che di alcun mio merito: perché, se si compiacerá la Serenitá Vostra e cadauna di Vostre Eccellenze, come io riverente le supplico, rilasciarmelo, abbia a riconoscerlo da lei e riceverlo per special grazia della sua munificentissima mano, per testimonio che li sia riuscito caro e di sodisfazione e che abbino !’ Eccellenze Vostre gra- dito questo mio debole si, ma di voto e riverentissimo servizio. Restando io altrettanto pronto per impiegar anco neH’avenire, in ogni occasione, molto prontamente e con ardente spirito ed affetto le facoltá e la vita in servizio di questa serenissima re- publica. Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato - 111 2 . 13