Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte II, 1916 – BEIC 1906568.djvu/70

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di commenda, se non ha servito due viaggi in due anni sopra di esse. Devono essere li cavalieri, che entrano nella religione, nobili, per quanto ricercano le constituzioni sue; ma diversi, che non hanno quel grado di nobiltá che si richiede, sono dispensati facilmente dal granduca. Il che fa volentieri, per accrescere il numero loro, che adesso può essere di 600, e continuamente si va aumentando; perché, potendosi maritare e tenere pensioni di beni di Chiesa fino a 200 scudi di rendita, ognuno entra facilmente in quest’ordine, massime sapendo di fare cosa grata a Sua Altezza. Vi è la commenda maggiore di scudi 1200 di rendita, una commenda di 500, ed altre, fin al numero di 12, di 300 fin a 400 incirca; e tutte queste sono di grazia, conferite secondo l’arbitrio del granduca, il qual è gran maestro della religione. Ve ne sono 53 d’anzianitá, delle quali 12, chiamate le minori, sono di scudi 100 d’entrata per ciascuna, e tutte l’altre passano li 100, ma non sopravanzano li 200. Se ne trovano moltissime fondate dai cavalieri dei beni propri, alcune in lor vita, altre per la linea masculina, le quali in progresso di tempo vengono a devolversi alla religione. Sono state erette le commende, non parlando delle proprie dei cavalieri, di beni confiscati, che furono molti al tempo del granduca Cosmo; di diversi assegnamenti, che ha commoditá di fare il principe; di pensioni ecclesiastiche; e di quello che paga ogni cavaliere nell’ingresso della religione, che sono 150 scudi per ciascuno. Sono disegnate in Fiorenza appresso una porta della cittá cento case unite in un istesso ordine, delle quali giá ne sono fabbricate e fornite cinquanta, che s’affittano scudi ventotto l’una, e gli affitti si vanno impiegando a finire le altre, che giá sono fondate; e tutto l’utile, che sene caverá, sará applicato alla religione e diviso in tante commende. Si fa in spazio di tre anni una volta il capitolo generale dei cavalieri, dove si creano dodici officiali de’ loro stessi, con titolo di gran croce, i quali governano l’entrate, l’arme e l’altre cose della religione conforme ai loro capitoli; ma essendo capo e gran maestro il granduca. Tutto il governo è moderato secondo il suo parere, e tutte le provvisioni fatte secondo la