Pagina:Verga - Dal tuo al mio.djvu/27

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— Dunque, me ne posso andare? — conchiuse Nardo, vedendo che nessuno badava più a lui.

Stavolta il barone si voltò infuriato:

— Nardo!... Sei ancora qui?...

— Benedicite.... Me ne vo....

E Nardo voltò le spalle per andarsene davvero. Ma a un tratto tornò indietro strillando e gesticolando:

— Se non possiamo tirare innanzi colla paga che abbiamo, vossignoria! Il dazio! la ricchezza nobile! la tassa sul pelo, con rispetto parlando!... Chi possiede anche un misero asinello deve pagare! Ora poi hanno inventato la legge pei ragazzi che lavorano nelle miniere! Un povero galantuomo che ha figliuoli non può nemmeno camparci su!

— Sicuro! ci campo io! — ribattè il barone infuriato.