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L’opera del Divino Amore 145


— Tu dammi questa consolazione, e il papà in cambio ti contenterà in tutto quello che desideri.

— Pensa e ripensa, infine Bellonia disse che voleva quelli del Divino Amore, e Pecu-Pecu fece venire i due padri liguorini a sue spese. Quaresimale in regola e Santa Maria degli Angeli, con organo, mortaletti e suono di campane.

Dopo due giorni soli che padre Cicero e padre Amore fecero sentire la parola di Dio a modo loro, le povere monache parvero ammattite tutte quant’erano. Chi fu presa dagli scrupoli, e chi si trovava ogni giorno un peccato nuovo. Estasi di beatitudine, fervori religiosi, novene a questa o a quella Madonna, digiuni, cilizi, discipline che levavano il pelo. Parecchie si accusarono pubblicamente indegne del velo nero. Suor Candida, per mortificazione, non si lavava più neppur le mani, suor Benedetta portava una funicella di pelo di capra sulle nude carni, e suor Celestina arrivò a mettere dei sassolini nelle scarpe. A suor Gloriosa infine la predica dell’Inferno aveva fatto dar volta completamente al cervello, e andava borbottando per ogni dove: — Gesù e Maria! — San Michele Arcangelo! — Brutto demonio, va via!

Siccome la grazia poi toccava i cuori per bocca