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232 Don Candeloro e C.i


Si alzò egli pure senza dir nulla.

Essa cercò il manicotto ed i guanti, si aggiustò il velo sul viso serio e freddo, senza una parola, senza guardarlo, e s’avviò all’uscio. Egli l’apriva già.

— Fatemi il favore. Se ci fosse qualcheduno per la scala....

— Aspettate.

Uscì a spiare dal pianerottolo e rientrò tosto. — Nessuno.

L’amata esitò un istante e rialzò la veletta al di sopra della bocca. L’amante finse di non vederla, e le strinse la mano.

— Addio dunque.

— Addio.

Udì sino all’ultimo scalino il rumore dei passi di lei che altra volta si dileguavano furtivi, e dalla finestra la vide ferma e tranquilla sul marciapiedi, come una che non ci abbia più nulla da nascondere adesso, accennando a un cocchiere d’accostarsi, con un gesto grazioso della destra infilata nel manicotto.


FINE.