Vai al contenuto

Pagina:Verga - Eros, 1884.djvu/25

Da Wikisource.



IV.


Le due ragazze irruppero in giardino allegre e chiassose; la luna sembrava inondarle di un pallido chiarore, traeva dei riflessi turchinicci dai capelli di Adele, dava un che di vaporoso a quelli di Velleda, luccicava sulla seta, giocava colle ombre, frastagliavasi fra i cespugli, disegnava nettamente in bianco i viali; il cielo era terso, leggermente azzurro; le gaie voci e gli allegri scrosci di risa avevano cristalline sonorità.

— Sono stanca! disse Adele lasciandosi andare su di un sedile, e raccolse la sua vesticciuola volgendosi verso di Alberto con un tacito invito; costui che chiacchierava spensieratamente tacque all’improvviso.

— Ho dimenticato il mio scialletto; disse Velleda con singolare vivacità.

— Andrò a prenderlo; rispose premuroso Alberto.

La ragazza non potè dissimulare un sorriso maliziosetto.