Pagina:Verga - Eva, Treves, 1873.djvu/59

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— Ho bisogno di guardarvi in faccia!...

Ella sorrise dolcemente, con quello stesso sorriso di piena e schietta ingenuità, piegò la testa all’indietro, socchiuse gli occhi, e schiuse le labbra senza far motto.

E piovve da tutta la sua persona su di me le sue emanazioni inebbrianti.

Poscia scoppiò a ridere allegramente: — Oh! che matti! esclamava. Oh! che matti!... Ma pure è una gran felicità fare i matti di tanto in tanto!... Quanta noja in tutto il resto!

— Anche il teatro? domandai.

— Oh, sopratutto il teatro!

— Allora perchè non lo lasciate?

Ella mi guardò sorpresa, con quei suoi grand’occhi spalancati da bambina, e mi disse ingenuamente:

— Ma è il mio mestiere, signore!

— Ah!

— E poi ci son anche dei bei momenti.

— Gli applausi?

— Sì.... in mezzo a tutti quei lumi, e quella musica, e quegli entusiasmi, e si sente d’esser bella....