Pagina:Verga - Eva.djvu/141

Da Wikisource.

— 135 —

soggiunse per riprendere un certo contegno, per disarmarmi colla franchezza:

— È un regalo per la mia beneficiata.

— Oh!

— È bello, non è vero?

Io che avevo la testa a tutt’altro, risposi:

— Bellissimo.

— È di gran valore.

— Varrà per lo meno duecento lire.

— Oh! esclamò Eva, dimenticando a quella mia ingenua scappata tutte le sue preoccupazioni in una schietta risata; ne vale almeno duemila!

Ebbene, francamente, io fui umiliato dalla mia ignoranza sul valore delle gemme.

— A che pensi? ella domandò con una certa inquietudine.

— Penso che sono ben fortunati coloro che possono offrirvi regali di duemila lire.