Vai al contenuto

Pagina:Verga - Il marito di Elena.djvu/100

Da Wikisource.

— 90 —


— Ora, disse la madre, inginocchiati con me. E preghiamo insieme Iddio. — Signore, dategli la grazia dell’anima! borbottava tenendo per mano Cesare come un bambino. — Signore, dategli la salute! Signore, dategli la providenza, dategli la pace e la felicità coi suoi cari, sopratutto con sua moglie,

Chi gliel’avrebbe detto allora, a quella povera madre!...

Ella rimase qualche momento pregando fervidamente dentro di sè, cogli occhi ardentemente fissi sul Crocifisso. In questo momento si udiva nelle tenebre del coro, dietro l’altare, il salmodiare funebre dei canonici, nel silenzio della chiesa che cominciava a esser rotto dallo scalpicciare di qualche fedele. In alto la campana chiamava alla benedizione. Un chierico accese quattro candele sull’altare maggiore, e un prete piccolo e grasso, rizzandosi sulla punta dei piedi, aprì il tabernacolo, orò un momento colla fronte appoggiata all’altare, e poi si voltò verso il pubblico, accompagnato dallo scampanìo festoso, colla sfera raggiante