Pagina:Verga - Il marito di Elena.djvu/116

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col Re, ce n’è di 600 anni fa! Hanno avuto sempre voce in capitolo. E la fortuna poi di non aver mai troppi figliuoli!

Elena ascoltava, intenta, colle sopracciglia aggrottate, passando in rivista i ritratti, senza dire una parola, mentre gli altri chiacchieravano familiarmente col domestico della raccolta, degli armenti, dei nuovi acquisti che aveva fatto la baronessa, interessandosi come se fossero della famiglia anche loro; il servitore stesso diceva: — Le nostre pecore, le nostre vigne, la tenuta che abbiamo acquistato da ultimo.

La baronessa soleva stare in una cameraccia tutta bucata da porte e da finestre, nella quale si gelava d’inverno, ingombra di mobili dorati, di specchi, di scaffali pieni di cartaccie polverose, di macchine per far nascere i bachi, di sacchetti che contenevano i campioni delle derrate, col suo vecchio scrittoio in mezzo, e le sue donne in giro, ciarlanti tutte in una volta, spettinate, male in arnese, alcune delle quali si arrischiavano di venire