Pagina:Verga - Il marito di Elena.djvu/148

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delle tentazioni strane le brulicavano nel cervello.

— Ma spicciati! diceva a suo marito. Tu non ne vieni mai a capo.

— Oggi abbiamo un’altra offerta dal Goliano, ma non vuole arrivare ai settemila.

— Tu ti lasci soprastare dai Goliano e dai Brancato. E sei un uomo di legge!

Il barone, aveva preso gusto a fare la sentinella, e a poco a poco s’era scaldata la testa. Alla Rosamarina era ancora una ragazzata, il contagio dell’allegria spensierata e della grazia seduttrice di lei. Ora, dietro i vetri del balcone, nella tristezza delle giornate piovose, la vista di Elena assumeva un che di malinconico e d’interessante che non gli si levava più dal pensiero. Egli passava i giorni sulla porta del casino anche dopo che era tornato il bel tempo; passeggiava la sera per la piazza dinanzi la casa di lei, quando Cesare non c’era.

Elena cominciava a sentirsi preoccupata di quell’uomo che pensava continuamente a lei.