Pagina:Verga - Il marito di Elena.djvu/270

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Vorrei stamparvi in faccia al mondo la stimate del mio amore! Vorrei morire ai vostri piedi!

— Tacete!

— Ah! voi! cuore di marmo! Non sapete quel che ho sofferto! da quanto tempo! Come vi ho invocata! come ho teso le braccia verso di voi! E quante volte!... a mani giunte! quando vi ho scongiurato di accordarmi un’ora di cielo! Quante volte mi è parso di vedervi, la vostra ombra, il vostro fantasma, la vostra aureola, il vostro profumo, nella mia cameretta solitaria! Il rumore del vostro passo per le scale! il fruscio della vostra veste, la prima vostra parola, il primo sguardo, i primi baci dietro la veletta!...

— Domani! balbettò Elena con voce sorda.