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III.
Il padre di Cesare di Altavilla era morto di una perniciosa acchiappata nel sorvegliare la magra raccolta dell’annata. Nel delirio dell’ultimo momento, guardando ad uno ad uno i visi che gli stavano attorno al letto stralunati, borbottava:
— Quei poveri orfani!.... Quei poveri orfani!.... come faranno?
Cesare era ancora fanciullo. Per fortuna un fratello del padre, canonico, aveva assunto coraggiosamente la tutela della vedova e degli orfani, aveva rimboccata la sottana sugli stivali, e s’era messo in campagna a comporre litigi, a rinnovare ipoteche, a sor-