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le questioni del giorno, faceva la partita colla moglie, un’abitudine che aveva presa da tanti anni, nel lungo tirocinio che aveva fatto in provincia, dove le sere durano eterne, una specie di omaggio reso alla sua buona e fedele compagna per ricompensarla dalle lunghe peregrinazioni, dell’esilio in cui l’aveva costretta a passare quasi tutta la vita. Donn’Anna, quando non stava a bisticciarsi col marito, era sempre in moto, da buona massaia. Assicurava che le sue ragazze, con quelle manine bianche, e le virtù che possedevano, sapevano anche far di tutto in famiglia, ed erano più brave di lei.
Fra gli ospiti abituali della casa c’era un giovanotto maturo, vestito sempre all’ultima moda, il quale non mancava mai, non parlava mai, non fumava, sedeva sempre accanto a Camilla, sotto il paralume verde, o passava la sera a sceglierle i gomitoli, e a contarle i punti sul canovaccio. Donn’Anna nel presentare Roberto, aveva aggiunto che era impiegato all’Ospizio dei trovatelli, ed era