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94 la coda del diavolo

capo all’altro della città, fra il moggio e il fatuo, ma in fondo con cera parlante d’uomo che ha una paura maledetta di sembrar ridicolo; di farvi pestare i piedi dalla folla, di farvi comperare, per amore di quel solo occhio che potete scorgere, sotto pretesto che ne ha il capriccio, tutto ciò che lascereste volentieri dal mercante, di rompervi la testa e le gambe — le 'ntuppatedde più delicate, più fragili, sono instancabili, — di rendervi geloso, di rendervi innamorato, di rendervi imbecille, e allorchè siete rifinito, intontito, balordo, di piantarvi lì, sul marciapiede della via, o alla porta del caffè, con un sorriso stentato di cuor contento che fa pietà, e con un punto interrogativo negli occhi, un punto interrogativo fra il curioso e l’indispettito. Per dir tutta la verità, c’è sempre qualcuno che non è lasciato così, nè con quel viso; ma sono pochi gli eletti, mentre voi ve ne restate colla vostra curiosità in corpo nove