Pagina:Verga - Novelle, 1887.djvu/155

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certi argomenti 145

namente, e prendendolo una sera a quattr’occhi nel vano della finestra, dissegli:

— Orsù, mio bel nemico, a che giuoco giuochiamo? Con qual diritto ad ogni momento vi gettate a testa bassa fra me e il Ciriani?

— Con qual diritto mi fate questa domanda? ribattè Assanti.

— Parliamoci chiaro. Voi mi eravate debitore di una piccola soddisfazione di amor proprio, ed io ho ottenuto il mio intento col mezzo più semplice. Non vi ho fatto il torto di pensare che avreste preso sul serio il mio biglietto, ho reso sempre giustizia al vostro spirito, e del resto nemmeno un ragazzo di scuola ci sarebbe cascato; ma eccovi lì, fra vergognoso, bizzoso, e incapricciato, e questo deve bastarmi. Ora siamo pari; lasciatemi tranquilla, caro mio; Ciriani non c’entra.

— Ce lo tireremo pei capelli!

— Impresa arrischiata! Sapete che come duellista ha una brutta riputazione.