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del castello di trezza 189

diola della sentinella, quando vi si metteva una sentinella.

— E perchè non ci si mette più adesso? — domandò la baronessa con un singolare interesse.

— Bisognerebbe aver le ali per arrampicarsi lassù; adesso che la scala è rovinata il più ardito manovale non metterebbe i piedi su quel che rimane degli scalini.

— Ah, è vero!...

E rimase contemplando lungamente la torricciuola, la quale isolata com’era sembrava attaccarsi, paurosa dell’abisso che spalancavasi al di sotto, alla cortina massiccia, e gli avanzi della scalinata, cadenti, smantellati, senza parapetto, sospesi in aria a quattrocento piedi dal precipizio sembravano un addentellato per qualche costruzione fantastica.

— Infatti, mormorò come parlando fra di sè, sarebbe impossibile; c’è da averne il capogiro soltanto a guardare.