Pagina:Verga - Novelle, 1887.djvu/82

Da Wikisource.
72 primavera


L’altro! volea dire il passato: volea dire i bei giorni di sole e d’allegria, la primavera della giovinezza, il suo povero affetto destinato a strascinarsi così, da un Paolo all'altro, senza pianger troppo quand'era triste; voleva dire il presente che se ne andava, quel giovane che oramai faceva parte del suo cuore e della sua carne, e che sarebbe divenuto un estraneo anche lui, fra un mese, fra un anno o due. Paolo in quel momento ruminava forse vagamente i medesimi pensieri e non ebbe il coraggio di aprir bocca. Soltanto l’abbracciò stretto stretto e si mise a piangere anche lui. — Avevano cominciato per ridere.

— Mi lasci? balbettò la Principessa. — Chi te l’ha detto? — Nessuno, lo so, lo indovino. Partirai? — Ei chinò il capo. Ella lo fissò ancora un istante cogli occhi pieni di lagrime, poi si voltò in là, e pianse cheta cheta.