Pagina:Verga - Novelle, 1887.djvu/90

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80 primavera

meglio e a mangiare tutti i giorni; va ad ubbriacare i tuoi sogni di una volta fra il fumo delle pipe e del gin, nei lontani paesi dove nessuno ti conosce e nessuno ti vuol bene; va a dimenticare la Principessa fra le altre principesse di laggiù, quando i danari raccolti alla porta del caffè avranno scacciato la melanconica immagine dell’ultimo addio scambiato là, in quella triste sala d’aspetto. E poi, quando ritornerai, non più giovane, nè povero, nè sciocco, nè entusiasta, nè visionario come allora, e incontrerai la Principessa, non le parlare del bel tempo passato, di quel riso, di quelle lagrime, chè anche ella si è ingrassata, non si veste più a credenza al Cordusio, e non ti comprenderebbe più. E ciò è ancora più triste — qualchevolta.