Pagina:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu/322

Da Wikisource.
312 La caccia al Lupo


Bellamà.

Oh!... questa, ora!...

Mariangela.

Ci ha chiusi a chiave!... lui!...

Bellamà

(inquieto)

Perchè? Cos’ha detto? Di là non si ode bene....

Mariangela.

Diceva tante cose!... con una faccia!... Dio mio!...

Bellamà

(dapprima vuol fare il bravo, tirando su i calzoni, incrocicchiando le braccia sul petto, borbottando)

Zitta!... son qua io!... Non temere!.... (Poi, tutt’a un tratto, fosse il naturale suo proprio che la vince, o il nervoso che gli mette addosso il va e vieni della donna, la quale sembra proprio una bestia colla in trappola, scappa a correre all’impazzata di qua e di là, in punta di piedi, pallido e stralunato, tentando di nuovo la porta e l’inferriata della finestra a destra) Di qua non si esce neppure!... Adesso come si fa?