Pagina:Verga - Una peccatrice.djvu/218

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zione che quelle parole infondevanmi, la quale correva al cuore, quasi con gli smarrimenti di una vertigine, insieme al sangue che da tutte le vene vi affluiva.

«— Addio dunque! — gli dissi con una calma nella voce della quale io stessa ero atterrita: — Addio, Pietro!...

«Egli cercò le mie labbra colle sue, fredde, tremanti d’angoscia e di voluttà.

«— Addio!... — gli mormorarono ancora le miei labbri palpitanti nei suoi. — E svenni fra le sue braccia.


11 Novembre.

«Posdomani egli deve partire. Ho numerato minuto per minuto queste ultime ore che io ho passato vicino a lui... cercando illudermi spesso per sentirne poi più amaramente tutta la disperazione del disinganno.

«No! lo sento... il suo cuore non può più rinascere per me! Egli tenta lusingarsi nelle sue speranze... o piuttosto ha pietà di quello che soffro...

«Quand’egli partirà!... Dio! Dio!... Quando non udrò più la sua voce, il ru-