Pagina:Verga - Una peccatrice.djvu/6

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Rimasimo un pezzo in silenzio: giammai questo spaventoso mistero del nulla avea colpito siffattamente le noncuranti immaginazioni dei nostri 23 anni.

— Sembra un sogno! — mormorò Consoli, — faranno appena due mesi ch’io la vidi al teatro.

— La sua malattia fu brevissima; — rispose Raimondo, — è morta per Pietro Brusio.

— Per Brusio! ella!... la contessa!..

Anche Brusio era uno dei nostri compagni d’Università, buon giovanotto, alquanto discolo; ma, per guanto ci torturassimo il cervello, non arrivammo a comprendere come la Prato, questa Margherita dell’aristocrazia, fosse giunta ad amarlo, e, quel ch’è più, a morire d’amore per lui. Siccome i nostri volti al certo esprimevano tal dubbio, Angiolini riprese:

— Nessuno, fuori di me e dell’amico mio Brusio, e forse egli meno di me, potrà mai arrivare a conoscere per qual concorso straordinario di circostanze questi due esseri (Angiolini nella sua qualità di medico diceva esseri) si sono incontrati ed hanno finito per assorbire l’uno la vitalità