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il maestro dei ragazzi. | 103 |
per tenermi compagnia.... tutta la tua giovinezza.... Una buona dote non può mancarti. E se lasci la scuola, tanto meglio. Vivremo tutti insieme; faremo una casa sola. Uno stanzino mi basterà; purchè sia molto arioso. Vorrei che fosse verso il giardino. Della strada non so che farmene, oramai.... Ho sempre desiderato di vedere il cielo, stando in letto.... e del verde, degli alberi.... come, per esempio, averci una finestra là dove c’è ora la cortina, una finestra che guardasse nei campi.... —
Si udiva la pioggia che scrosciava nel cortiletto, una di quelle piogge che annunziano l’autunno, e la pentola di latta, lasciata fuori, che risonava sotto la grondaia. Un gatto, nella bufera, chiamava ai quattro venti, con voce umana.
Il maestro, che aveva seguito il vaneggiare della sorella verso il verde ed il sole, coll’allucinazione perenne che era in lui, le chiese affettuosamente:
— Ora che viene l’autunno saresti contenta d’andare in campagna?