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150 artisti da strapazzo.


— No, no.... È che m’aspettano a casa.... Sanno l’ora, press’a poco.... Mi toccherà inventare qualche storiella.... Ma lei non pensi a questo.... Deve aver altro in testa, lei, poveretta! Ci dorma su, si faccia animo, chè quanto potrò lo farò ben volentieri per lei.

— Oh, signore!... Com’è buono!...

— Niente, niente, una mano lava l’altra. Se non ci aiutiamo fra di noi! Il male è che non posso far molto!...

Infine ella disse:

— È qui. — Picchiò all’uscio di un albergaccio d’infima classe, e gli strinse la mano colle lagrime agli occhi. Aveva la faccia tanto buona, colla barba lunga, e il misero paletò che il vento gli incollava addosso come fosse di lustrino. Dalla finestra una vociaccia assonnata rispose brontolando: — Vengo! vengo! Bell’ora di tornare a casa! —

Anche lui, in quel momento, la guardò negli occhi, le strinse forte la mano due o tre volte, mosse le labbra, per dire qualche cosa,