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il segno d’amore. | 199 |
— Il molto che valete voi! brutto nano pezzente che siete! e mi fate stomaco!
— Lasciatela dire, don Giuseppe, — rispose calmo il Mendola, fermando pel braccio il Resca che non si moveva neppure. — Lasciate parlare donna Concettina che è in collera, e non si rammenta più che allora non mi diceva tutte queste parolacce, quando mi faceva venire qui di notte, al tempo di suo marito il Grosso, buon’anima! qui, dove posiamo i piedi adesso!
— A te? bugiardo infame!
— Sì, a me. E il tuo innamorato qui presente, adesso, lo vedi? crede più alle mie parole anzichè ai tuoi giuramenti.
— Finiamola! — interruppe il Resca. — Sangue di.... finiamola!
— Avete ragione; è tempo di finirla, — disse il Mendola: e senza dar retta a donna Concettina che lo colmava di villanie, soggiunse:
— Buona sera, e arrivederci, don Giuseppe. Tanto piacere della vostra conoscenza. E scusate qualche parola, se mai.