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.... e chi vive si dà pace. 221

gie d’estate che lasciavano piovere una gran tristezza.

Lajn Primo chiacchierava sempre lui, col sigaro in bocca, la testa già lontana, nei paesi dove andava la batteria, cercando di tanto in tanto la mano di Anna Maria attraverso la tavola, quando in bocca gli venivano le parole buone. Poi, siccome aveva il vino allegro, si mise a canticchiare:

Morettina di la stacioni,
Ecco il trenno che già parti.
Mi rincresse di lasciarti,
Il soldato mi tocc’ affar.

E tutt’a un tratto la ragazza scoppiò a piangere, col viso nel tovagliuolo.

— Via! via! I morti soli non si rivedono!... — Stavolta però gli tremavano i baffi rossi anche a lui, e le mani, nell’affibbiarsi il cinturone. Vollero fare quattro passi sino al fiume, come le altre volte. C’era un sentieruolo fangoso a sinistra, fra i campi, sotto dei grandi olmi. Anna Maria si lasciava condurre a braccetto,