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nanni volpe. 261

esser contenta anche lei. Soltanto qualche mala lingua, dietro le sue spalle, andava dicendo: — Acqua cheta rovina mulino. — Oppure: — Questa è volpe che se la mangia il lupo, stavolta! —

A Pasqua finalmente giunse il momento della spiegazione. I seminati erano alti così, gli ulivi carichi; Nanni Volpe aveva terminato allora di pagare l’ultima rata del mulino. — Ogni cosa proprio opportuna. Infilò il vestito blu, e andò a parlare a comare Sènzia. La ragazza era dietro l’uscio della cucina ad ascoltare. Quando poi sua madre la chiamò, comparve tutta rossa, lisciata di fresco, colla calzetta in mano, e il mento inchiodato al petto.

— Raffaela, qui c’è massaro Nanni che ti vuole per sposa, — disse la madre.

La giovane rimase a capo chino, seguitando a infilare i punti della calza, col seno che le si gonfiava. Massaro Nanni aggiunse:

— Ora si aspetta che diciate anche voi la vostra. —