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nanni volpe. | 265 |
E compare Nanni si fregava le mani, e rispondeva:
— Brava! Così mi piaci! —
Carmine alla fine aveva odorato da che parte soffiasse il vento, e s’era attaccato alla gonnella della zia, per strapparle di mano qualche misura di fave, o qualche fascio di sarmenti, nell’inverno rigido che spaccava le pietre.
— Che ci avete un sasso lì nel cuore, per lasciar morire di fame il sangue vostro? Con tanto ben di Dio che ci avete in casa! Se voi volete, lo zio Nanni non dice di no.
— Io che posso farci? Lo sai che è lui il padrone. —
Poi un’altra volta:
— Almeno aveste dei figliuoli, pazienza! Ma cosa volete farne di tutta quella roba, quando sarete morti, marito e moglie?
— Se non abbiamo figliuoli, vuol dire che non c’è la volontà di Dio. —
Il giovinastro allora si grattava il capo,