e morire alla chiatta al pari di lui, che vi mangiava pane da cinquant’anni. E ne aveva vista passare tanta della gente! Passavano conoscenti, passavano viandanti che nessuno sapeva donde venissero, a piedi, a cavallo, d’ogni nazione, se ne andavano pel mondo, di qua e di là del fiume. — Come l’acqua del fiume stesso che se ne andava al mare, ma lì pareva sempre la medesima, fra le due ripe sgretolate: a destra le collinette nude di Valsavoia, a sinistra il tetto rosso di Primosole; e allorchè pioveva, per giorni e settimane, non si vedeva altro che quel tetto tristo nella nebbia. Poi tornava il bel tempo, e spuntava del verde qua e là, fra le rocce di Valsavoia, sul ciglio delle viottole, nella pianura, fin dove arrivava l’occhio. Infine veniva l’estate, e si mangiava ogni cosa, il verde dei seminati, i fiori dei campi, l’acque del fiume, gli oleandri che intristivano sulle rive, coperti di polvere.