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32 | vagabondaggio. |
piatti e bicchieri addosso a don Tinu, gridando:
— Birbante! ladro! scomunicato!
— Che vi pare azione d’uomo cotesta, compare Antonio? — rispose don Tinu più giallo del solito. — Io non ho altro addosso che questo po’ di temperino.
— Avete ragione, — disse lo zio Antonio. — Vi risponderò colla stessa lingua che avete in bocca voi. — E andò a posare lo schioppo senza aggiunger altro.
Più tardi Nanni andava all’osteria per il vino, quando vide venirsi incontro don Tinu tutto stralunato, che si guardava attorno sospettoso.
— Te’ due soldi, — gli disse, — e va' a dire a compare Antonio che l’aspetto qui, per quella faccenda che sa lui. Ma che nessuno ti veda, veh! —
La sera trovarono compar Antonio lungo disteso dietro una macchia di fichidindia, col suo cane accanto che gli leccava la ferita.