Pagina:Verga - Vita dei campi, Treves, 1897.djvu/112

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Ella rientrò in fretta, scucì il pagliericcio, e volle dargli quel piccolo gruzzolo che aveva legato in fondo ad una calza.

— No, — diss’egli. — Domani andrò a Mascalucia por la rimondatura degli ulivi, e non avrò bisogno di nulla. Dopo la rimondatura ci sposeremo.

Egli aveva l’aria triste facendole questa promessa, e stava appoggiato allo stipite, col fazzoletto avvolto attorno al capo, e guardandola con certi occhi luccicanti.

— Ma tu hai la febbre! — gli disse Nedda.

— Sì, ma ora che son qui mi lascerà; ad ogni modo non mi coglie che ogni tre giorni.

Ella lo guardava senza parlare, e sentiva stringersi il cuore, vedendolo così pallido e dimagrato.

— E potrai reggerti sui rami alti? — gli domandò.

— Dio ci penserà! — rispose Janu. — Addio, non posso far aspettare il carrettiere che mi ha dato un posto sul suo carro dalla Piana sin qui. A rivederci presto! — e non si moveva. Quando