Pagina:Verga - Vita dei campi, Treves, 1897.djvu/224

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Infine perchè quella grazia di Dio che stavano mangiando non andasse in tossico, Mara cambiò discorso, e gli domandò se ci avesse pensato a far zappare quel po’ di lino che avevano seminato nel campo delle fave.

— Sì, — rispose Jeli, — e il lino verrà bene.

— Se è così, — disse Mara, — in questo inverno ti farò due camicie nuove che ti terranno caldo.

Insomma Jeli non lo capiva quello che vuol dire becco, e non sapeva cosa fosse la gelosia; ogni cosa nuova stentava ad entrargli in capo, e questa poi gli riesciva così grossa che addirittura faceva una fatica del diavolo ad entrarci, massime allorchè si vedeva dinanzi la sua Mara, tanto bella, e bianca, e pulita, che l’aveva voluto lei stessa, e le voleva tanto bene, e aveva pensato a lei tanto tempo, tanti anni, fin da quando era ragazzo, che il giorno in cui gli avevano detto com’ella volesse sposarne un altro, non aveva avuto più cuore di mangiare o di bere tutta la giornata. — Ed anche se pensava a