Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 18 — |
— Son qui, compar Alfio.
Il carrettiere gli buttò le braccia al collo.
— Se domattina volete venire nei fichidindia della Canziria potremo parlare di quell’affare, Compare.
— Aspettatemi sullo stradone allo spuntar del sole, e ci andremo insieme.
Con queste parole si scambiarono il bacio della sfida. Turiddu strinse fra i denti l’orecchio del carrettiere, e così gli fece promessa solenne di non mancare.
Gli amici avevano lasciato la salsiccia zitti zitti, e accompagnarono Turiddu sino a casa. La gnà Nunzia, poveretta, l’aspettava sin tardi ogni sera.
— Mamma, — le disse Turiddu, — vi rammentate quando sono andato soldato, che credevate non avessi a tornar più? Datemi un bel bacio come allora, perchè domattina andrò lontano.
Prima di giorno si prese il suo coltello a molla, che aveva nascosto sotto il fieno quando era andato coscritto, e si mise in cammino pei fichidindia della Canziria.