Pagina:Verga - Vita dei campi, Treves, 1897.djvu/23

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— Son qui, compar Alfio.

Il carrettiere gli buttò le braccia al collo.

— Se domattina volete venire nei fichidindia della Canziria potremo parlare di quell’affare, Compare.

— Aspettatemi sullo stradone allo spuntar del sole, e ci andremo insieme.

Con queste parole si scambiarono il bacio della sfida. Turiddu strinse fra i denti l’orecchio del carrettiere, e così gli fece promessa solenne di non mancare.

Gli amici avevano lasciato la salsiccia zitti zitti, e accompagnarono Turiddu sino a casa. La gnà Nunzia, poveretta, l’aspettava sin tardi ogni sera.

— Mamma, — le disse Turiddu, — vi rammentate quando sono andato soldato, che credevate non avessi a tornar più? Datemi un bel bacio come allora, perchè domattina andrò lontano.

Prima di giorno si prese il suo coltello a molla, che aveva nascosto sotto il fieno quando era andato coscritto, e si mise in cammino pei fichidindia della Canziria.